Carlo Ferrarese, direttore di NeuroMI dell’Università Milano Bicocca e della Clinica Neurologica all’Ospedale San Gerardo di Monza, presidente eletto della SINdem, associazione per le demenze della Società Italiana di Neurologia spiega come il ritiro della Pfizer dalla ricerca sull’Alzheimer sia una decisione aziendale, non una resa. Nonostante negli ultimi mesi la sperimentazione su alcune molecole sulle quali si lavorava siano fallite, Ferrarese illustra come ciò sia accaduto a causa del fatto che gli studi erano condotti su pazienti con demenza conclamata. Gli studiosi stanno invece lavorando per poter intervenire in fase precoce e selezionare i pazienti sulla base di marcatori di malattia già in atto nel cervello, e si aspettano i risultati entro un paio d’anni. La ricerca contro la neuro degenerazione dovuta all’accumulo nel cervello della proteina neurotossica beta amiloide, si muove su due binari: Il Professor Ferrarese suggerisce, in caso di iniziale disturbo cognitivo lieve di far effettuare sul paziente una valutazione da parte del neurologo per determinare la presenza del cosiddetto Mci (mild cognitive impairment) e per valutare, con Pet e con esame del liquor cerebro-spinale, l’eventuale accumulo di amiloide, che può iniziare anche 20 anni prima dell’Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)