Dal corso del Po il virus del Nilo ha raggiunto anche la Lomellina. E i casi tra il Lodigiano e la Bassa Pavese, dove le zanzare culex pipiens hanno acceso l’ultimo focolaio, sono passati da due a quattro solo in pochi giorni. Ne parliamo con il professor Lorenzo Minoli, primario del dipartimento di Malattie Infettive del San Matteo. Professore, uno dei pazienti infettati abita a Chignolo Po. C’è da preoccuparsi? «Bisogna stare attenti a non farsi pungere dalle zanzare e fare prevenzione, ma senza allarmismi. La febbre del West Nile è uno dei nuovi virus comparsi sul nostro territorio già da qualche anno e la stiamo monitorando».Corvi e passeri contribuiscono alla diffusione. Ci sono categorie più a rischio? «Gli anziani con altre patologie e i pazienti immunodepressi. Altrimenti la maggior parte delle persone infettate non mostra alcun sintomo. Il virus fa il suo corso e si esaurisce in qualche giorno o settimana. In alcuni casi determina blandi sintomi parainfluenzali. In una percentuale che varia dall’1 al 10% possono invece manifestarsi complicanze. E tra questi pazienti l’1 per cento può avere effetti neurologici permanenti. Più rari, ma si sono verificati, anche i decessi».
(Fonte: tratto dall'articolo)