Nonostante l’Italia, con il Giappone, sia uno dei Paesi con il record di longevità, gli ultimi dati del Rapporto Osservasalute, parlano per la prima volta da noi, di un calo delle aspettative di vita. Carlo Vergani, geriatra dell’Università di Milano commena «Gli ottantenni vengono dal passato, i giovani incidono sul futuro. Non dobbiamo dimenticare che la durata della vita è condizionata per il 30 per cento dalla genetica e per il 70 per cento dall’ambiente». Per ambiente si intende: alimentazione, stile di vita, le abitudini voluttuarie e l’aria che si respira. «Ma l’ambiente risente anche dello stato sociale — aggiunge Vergani —. Oggi le difficoltà economiche ostacolano l’accesso alla prevenzione e giustificano la riduzione delle aspettative di vita». Mancata prevenzione significa meno screening per la diagnosi precoce di tumori, meno vaccinazioni soprattutto fra gli anziani, meno controlli per i fattori di rischio cardiovascolare. In questo panorama come si spiegano i super-vecchi? Genetica a parte, probabilmente sono «sopravvissuti» grazie a vecchie abitudini di vita oggi dimenticate.
(Fonte: tratto dall'articolo)