Nel cervello abbiamo un GPS. Cellule di posizione, di direzione, di velocità e a griglia ci consentono di orientarci nel mondo, di capire dove siamo, dove dobbiamo andare e a che velocità è meglio muoverci nello spazio. Gli studi su queste cellule sono valse a May-Britt Moser, psicologa e neuroscienziata norvegese, il Premio Nobel per la Medicina nel 2014. È stata una delle relatrici più attese al recente Festival della Scienza Medica di Bologna ed è riuscita ad ammaliare, nella sua lectio, i tantissimi partecipanti accorsi ad ascoltarla, primi tra tutti molti giovani studenti. Con il carisma e la capacità di spiegare in modo semplice concetti complicatissimi che solo le grandi intelligenze hanno, la professoressa Moser ha incontrato anche la stampa, raccontando in una lunga tavola rotonda e in una intervista esclusiva a Sanità Informazione le implicazioni e le prospettive dei suoi studi sulla ricerca per malattie, come l’Alzheimer, che rovinano proprio le cellule cerebrali da lei studiate.
(Fonte: tratto dall'articolo)