La terapia che curerà l’Alzheimer è destinata a diventare uno dei farmaci più venduti al mondo. Ma gli sforzi, da dieci anni a questa parte, hanno generato solo risultati deludenti, con centinaia di fallimenti, una mezza dozzina dei quali con molecole in avanzata fase di sperimentazione.
Questo costante fallimento è uno dei fattori che per i ricercatori del Centro Lou Ruvo Clinic Cleveland per la salute del cervello di Las Vegas renderà il futuro sviluppo dei farmaci per l’Alzheimer molto dispendioso. Da una loro stima il costo totale, compresi i fallimenti, è pari a 5,7 miliardi di dollari, il doppio rispetto al costo medio dello sviluppo di un farmaco. Il loro lavoro, inoltre, ha stimato che ci vorranno 38,4 miliardi di dollari per creare una promettente pipeline di farmaci in grado affrontare la malattia attraverso diversi approcci.
«Oggi siamo l’azienda con la pipeline più robusta e con il primo potenziale farmaco, Aducanumab, in grado rallentare la progressione naturale della malattia» ci spiega Giuseppe Banfi, amministratore delegato di Biogen Italia. La richiesta formale per l’autorizzazione al commercio di Aducanumab da sottoporre all’Fda sarà pronta nel primo trimestre del 2020.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)