La longevità è sicuramente una conquista, soprattutto dal punto di vista scientifico, ma una società che invecchia deve anche confrontarsi con radicali cambiamenti e con politiche adatte al caso; lo ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità nella Giornata internazionale degli anziani, che cade oggi. Nel 2050, secondo il report dell’agenzia governativa delle Nazioni Uniti dal titolo World Report on Ageing and Health 2015, il numero di persone di età superiore ai 60 anni dovrebbe raddoppiare, con effetti non da poco per la composizione sociale e per le prospettive globali: il cambiamento riguarda anche quei paesi dove i redditi sono bassi e dove non sempre il prolungamento dell’aspettativa di vita si accompagna a condizioni dignitose. Tra 35 anni, insomma, più di una persona su 5 sarà oltrei 60. Entro il 2020 ci saranno più anziani che bambini prossimi all’etàscolare. Si stima che dal 2050 l’80% degli anziani vivrà nei paesi a reddito medio-basso con le conseguenze che questo stato di fatto comporta: il rapporto mira a sfatare l’idea, un po’ semplicistica, che “i 70 siano i nuovi 60″, perché mancherebbero le evidenze scientifiche su questo assunto.
(Fonte: tratto dall'articolo)