Le associazioni hanno lanciato un appello al Governo per far approvare il disegno di legge sui caregiver familiari. Serve infatti un sostegno concreto alle fondamentali figure per l’assistenza delle persone fragili. Nel disegno di legge è previsto che la persona che accudisce un familiare in condizioni di malattia o disabilità ha diritto ai contributi previdenziali (in questo caso considerati come figurativi) per un massimo di tre anni. Per ottenerli occorre far domanda all’Inps e registrarsi come caregiver. Il ddl prevede l’ingresso di questa figura nei Livelli essenziali di assistenza ed in quelli di prestazione (Lea e Lep) così da poter riconoscere, a chi assiste 24 ore su 24, anche il diritto a periodi di sollievo e di consulenza da parte delle strutture socio-sanitarie per l’adattamento dell’abitazione alle esigenze del malato.
Il caregiver avrà una tessera di riconoscimento gli permetterà di avere una sorta di corsia preferenziale quando dovrà recarsi, ad esempio nell’azienda sanitaria per fare richiesta di ausilii e protesi. E’ anche prevista la possibilità di ottenere un riconoscimento formativo in un eventuale percorso di operatore socio-sanitario e le detrazioni per i carichi familiari, che possono arrivare al 50% ogni anno, con un tetto di spesa di 10mila euro. I caregiver in Italia sono circa 7 milioni, secondo i dati emersi dal convegno «Presa in carico assistenziale e terapeutica del paziente anziano», organizzato dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e da Daiichi Sankyo Italia. E’ sempre fermo in Parlamento anche il fondo, previsto con la legge di bilancio 2018, dedicato a interventi finanziari a supporto dei caregiver.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)