Dopo 24 anni Silvano Barelli, direttore della Residenza Visagno di Claro, in Ticino, sta per andare in pensione. L’ultimo capitolo di questa storia, iniziata nel 1997, è quello più triste a causa dell’entrata in scena del Covid-19. «Durante la mia carriera professionale ho avuto grandi soddisfazioni, per me è stata un’esperienza favolosa. Avrei immaginato un finale diverso, ma purtroppo quello che sta per terminare è stato un anno molto difficile», afferma Barelli.
La pandemia che ha colpito molte case anziani ticinesi non ha risparmiato quella di Claro. «Fortunatamente in questa seconda ondata non abbiamo ancora avuto casi positivi al Covid», rileva il direttore. Anche perchè a seguito dell’esperienza maturata in primavera, il personale è oggi meglio preparato e pronto ad affrontare il virus. Va anche sottolineato che per poter garantire una buona prevenzione, ogni settimana vengono effettuati molti tamponi, specie in presenza del minimo dubbio. Massima attenzione è riservata al personale: in caso di dubbio non deve presentarsi al lavoro e deve sottoporsi al test.
Per mantenere alta la qualità di vita dei residenti sono state organizzate numerose attività interne ed esterne alla struttura. Preziose occasioni di socializzazione che in questo periodo, a causa del Covid, sono parzialmente sospese. Ciò che pesa parecchio sull’umore degli utenti, non da ultimo perché la struttura è sempre stata molto aperta al pubblico. Infatti il bar gioca un importante ruolo aggregativo e in tempi normali si riempie giornalmente di familiari e residenti, in un’atmosfera serena e distesa. In attesa di tempi migliori, oggi le visite dei famigliari sono contingentate e si svolgono nelle camere o in spazi appositamente adibiti, con le dovute distanze e precauzioni. Accorgimenti essenziali che incidono sulla vicinanza di cui gli anziani necessitano.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)