"Il miglior posto per nascere al mondo è oggi la Svizzera, seguita da Australia, Norvegia e Svezia", ha detto Mauro Baranzini, presidente del CDA della Clinica Moncucco nell’ambito di una discussione relativa al più ampio tema dell’aumento dei costi della salute nel Canton Ticino, in Svizzera. Ed ha aggiunto, «il posto migliore è il Ticino, dato che qui la speranza di vita è la più elevata rispetto agli altri Cantoni».
Il Ticino è dunque il primo a livello regionale, assieme ad alcuni territori del Giappone e Spagna.
In effetti in Svizzera la speranza media di vita oltre i 65 anni, che era di 12 anni nel 1950, ora è di 20-21 e secondo le proiezioni sarà di 24 anni nel 2060: 89 anni per l’uomo e 91-92 per le donne.
Si vive di più, ma si vive anche meglio? Questa appunto la domanda.
Di certo è molto più comune vedere anziani che stanno bene e dunque, adagio adagio, anche la qualità della vita migliora. «Primati non da poco per il nostro Paese», ha detto Baranzini. Tuttavia, c’è da confrontarsi con i costi che crescono sempre più. Sicuramente all’incremento ha contribuito il progresso medico ed il tenore alimentare più equilibrato, anche se occorre rimarcare che generalmente nell’ultimo anno di vita i pazienti spendono di più che in tutto il percorso precedente. Il grosso della spesa avviene dunque generalmente nell’età da 70 a 75 anni.
Perché aumentano i costi? «Perché cresce la domanda», ha commentato Baranzini. È stata adottata in Svizzera la struttura tariffale Tarmed per cercare di tenere sotto controllo i prezzi e tuttavia i prezzi differiscono in genere di un 20% tra i vari Cantoni. Il paziente vuole il meglio e quindi vi sono pochi incentivi a mantenere i costi più bassi. Da quando poi nel 1966 è stata introdotta l’assicurazione malattie obbligatoria, i salari sono passati da 100 a 125, mentre i costi sono saliti cinque volte. Il rischio è di andare a fondo.
Così il Consiglio Federale ha deliberato la creazione di un gruppo di esperti per formulare giuste proposte e procedere ad un contenimento dei costi. Il loro rapporto pubblicato nel 2017 ha formulato una serie di proposte, ma la strada per far sì che la Svizzera possa rimanere ancora un paese per anziani, è tutta "in salita".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)