Secondo un recente studio di un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Guido Valesini, Direttore della UOC di Reumatologia del Policlinico Umberto I di Roma, un eccesso di sale nella nostra dieta oltre ad alimentare il già noto rischio di problemi cardiovascolari, potrebbe stimolare anche l’insorgenza di malattie autoimmuni su base infiammatoria, in particolare l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso. La ricerca, pubblicata su Plos One, si è concentrata sui linfociti T helper 17, ossia cellule del sangue dotate di una capacità altamente infiammatoria in contesti predisponenti; inoltre in studi precedenti, il sodio aveva già dimostrato di essere capace di infiammare. I ricercatori hanno osservato quindi che regimi iposodici facevamo aumentare le popolazioni di linfociti Treg regolatori - quelli con azione antinfiammatoria - mentre riducevano i T helper 17 – con azione proinfiammatoria; il contrario avveniva, invece, dopo le due settimane trascorse in regime normosodico. Ciò confermerebbero che uno stile di vita sano, associato ad una dieta a basso contenuto di sale, contribuisce a controllare, se non addirittura a spegnere la risposta infiammatoria nei pazienti con malattie autoimmuni
(Fonte: tratto dall'articolo)