Una infiammazione prolungata nel tempo attiva una cascata di reazioni che apre la porta a malattie croniche, da quelle cardiovascolari, alle autoimmuni, ai tumori. Ma non solo. L’infiammazione cronica è la prima nemica della salute del cervello. Tutto parte dall’ intestino, se le sostanze tossiche irritanti e difficili da smaltire prevalgono, il sistema immunitario, che lì risiede, si attiva in maniera inappropriata attivando una risposta infiammatoria difficile da spegnere. Lo rivela uno studio recentemente presentato dall’Accademia americana di neurologia, durato 24 anni, durante i quali sono state osservati 1600 individui che avevano all’inizio una età media di 53 anni. Controllando i principali marcatori di infiammazione nei campioni di sangue è emersa una diretta connessione tra infiammazione e declino cognitivo. Addirittura il volume del cervello del gruppo di partecipanti che aveva i marcatori più elevati è risultato ridotto fel 5% rispetto alla prima rilevazione. Alla risonanza magnetica poi risultavano rimpicciolite, in particolare, l’ippocampo (di ben 110 millimetri cubici) e altre aree del cervello fondamentali per la memoria, la cui disfunzione si associa all’insorgenza dell’Alzheimer. Uno scenario a tinte fosche da cui possiamo difenderci dormendo, muovendoci e mangiando bene. La prima prevenzione è quindi dormire “il giusto” cioè sette-otto ore a notte e mai meno di sei. Come per il sonno anche la giusta dose di esercizio fisico è alleata imprescindibile del contrasto all’infiammazione. Né troppo, né poco: un allenamento eccessivo, al di sopra della nostra portata, potrebbe infatti scatenare una secrezione eccessiva di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Inoltre un’ alimentazione ricca in frutta e verdura protegge dall’infiammazione incontrollata e dalle malattie croniche. Fra gli alimenti dalle spiccate proprietà antinfiammatorie spiccano: aglio, mandorle, noci, cavolo, avocado, fragole, mirtilli, salmone, sgombro, olio extravergine d’oliva, chiodi di garofano, curcuma, cannella, zenzero, rosmarino. Assolutamente da limitare il consumo di carboidrati e zuccheri raffinati, grassi trasformati aggiunti agli alimenti o provenienti da cibi molto lavorati (carni e salumi in particolare), ma anche succhi di frutta ad alta concentrazione di fruttosio.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)