A fine anno vedrà la luce il docufilm “A bolu” prodotto dalla società di produzione cagliaritana Karel. Lontano dal folclore e dagli stereotipi, “A bolu” è un viaggio attraverso i paesi della Sardegna, per ricostruire una tradizione culturale tipica dell’isola, nel 2005 inserita tra i capolavori immateriali dell’umanità dell’Unesco. Il canto a tenore è un canto improvvisato, dal sardo “a bolu” cioè al volo, a più voci, nel quale un solista (sa ‘oghe) è accompagnato da un coro formato da altre tre voci (su bassu, sa contra, sa mesu ‘oghe). I cantori sono vicini, a pochi centimetri l’uno dall’altro. Sebastiano Pilosu, coautore del docufilm, ha spiegato che questo canto è uno strumento di legame sociale all’interno di gruppi di una comunità. Per questo è vivo ancora oggi ed è praticato da giovani e anziani. Come sempre nelle tradizioni orali si impara per imitazione, il sapere si tramanda e crea dibattito.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)