Per la sostituzione di una valvola o per curare un difetto cardiaco difficilmente, almeno sino ad oggi, viene operato un paziente con età superiore agli 85 anni, perché l’intervento potrebbe non essere tollerato dall’organismo, reso fragile dall’età. Adesso però, grazie ai progressi della medicina cardiovascolare che hanno reso possibili nuovi modelli di cura e di terapie, vengono realizzati interventi in «sale operatorie ibride». Qui l’imaging multimodale permette di fare un intervento a cuore aperto con un’incisione di poco più di 2 cm contro i 25 cm della tecnica convenzionale. Inoltre, grazie alla personalizzazione della terapia, vengono valutati i parametri funzionali che permettono di individuare il successo e la tollerabilità della cura. In caso di alti indici di fragilità e vulnerabilità, inoltre, è previsto un protocollo di «prehabilitation» che prepara il paziente all'intervento.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)