Esiste davvero un modo di abitare diverso dove i condomini stringono un patto di solidarietà, che consiste per esempio nell’occuparsi a turno delle zone comuni o nell’aiutare le persone anziane dello stesso pianerottolo? A Modena il Comune sperimenta una forma di welfare innovativo che risponde al bisogno abitativo delle famiglie e, al tempo stesso, alle richieste di anziani soli. I Servizi sociali hanno individuato le famiglie e gli anziani destinatari dell’intervento che, dopo l’estate, si sono progressivamente trasferiti nel condominio e hanno iniziato la loro nuova vita insieme. Nel condominio vengono condivise le risorse personali in un'ottica di reciprocità e le fragilità, dovute a isolamento e senso di solitudine, possono divenire una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli altri. Il Condominio solidale di via Gottardi nasce sulla scia di altri progetti già avviati, come i mini alloggi del Condominio Il Glicine in via Anzio e il condominio di via Belluno. “Le esperienze compiute – spiega l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli - sono state positive e hanno permesso di migliorare l’integrazione sociale anche grazie all’attivazione di servizi di supporto innovativi, quali gli ‘spazi anziani e il portierato sociale', oltre allo sviluppo di reti di vicinato”. Il servizio di mini appartamenti si inserisce nell’ambito della rete dei servizi assistenziali con l’obiettivo di sostenere la domiciliarità degli anziani, per prevenire o ritardare la necessità dei percorsi di istituzionalizzazione, dando la possibilità di restare nel proprio ambiente di vita; lo stesso servizio può offrire risposte assistenziali nel sostegno della vita indipendente di disabili adulti. L’elemento di novità del Condominio solidale è la presenza delle “famiglie solidali”.
(Fonte: tratto dall'articolo)