La sperimentazione di farmaci anti-invecchiamento è stata storicamente condotta sui topi, ma è costosa e richiede molto tempo e, soprattutto, è poi difficile da ricapitolare negli esseri umani. Inoltre, gli studi sui topi non sono adatti per testare combinazioni di farmaci utili per i vari fattori coinvolti nell'invecchiamento. Sono quindi necessari paradigmi aggiuntivi per la sperimentazione delle terapie volte a rallentare l'invecchiamento. Un nuovo paradigma, definito come piattaforma di classificazione di Geropatologia (GGP), si basa su un insieme standardizzato di linee guida sviluppate per rilevare la presenza o l'assenza di lesioni istopatologiche a basso impatto e per determinare il livello di gravità delle lesioni ad alto impatto negli organi da topi invecchiati. Il GGP genera un punteggio numerico per ogni lesione legata all'età in un organo, riassunto per le lesioni totali e mediata su più topi per ottenere un punteggio di lesioni composito (CLS). Studi preliminari dimostrano che la piattaforma genera lesioni che aumentano con l'età dei topi in modo organico-dipendente. I CLS sono sufficientemente sensibili per individuare i cambiamenti provocati da interventi che estendono la durata della vita del topo e contribuiscono quindi a convalidare il GGP come un nuovo strumento per misurare l'invecchiamento biologico. Inoltre, anche se attualmente è ottimizzato per i topi, il GGP potrebbe essere adattato a qualsiasi modello preclinico di animali.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)