In Svezia, a Orebro la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa insieme ai ricercatori dell’Università cittadina, tanno sperimentando un robot con la funzione di domestico in una casa domotica. Nell’ambito dello stesso progetto ci sono altri due robot, uno “badante” e l’altro “aiuto infermiere”. Il “badante “ si chiama Coro ed è stato “provato” per un mese in una residenza assistita per anziani a Firenze, dove ha aiutato gli ospiti con problemi deambulatoriali a spostarsi e quelli con problemi cognitivi o Alzheimer facendo loro semplici domande per tenere in esercizio la memoria. Questi robot sono in grado di memorizzare i percorsi , sono autonomi e possono interagire con le persone. Il prezzo si aggira intorno ai 6-7mila euro e lo rendono (per ora) utilizzabile soprattutto in contesti collettivi. Per ora sono stati molto bene accolti e utilizzati in fase sperimentale ma si aprono problemi legati soprattutto all’aspetto legislativo perché, in caso si faccia male qualcuno che sta con il robot non si sa chi ne è responsabile penalmente (struttura, programmatore o produttore). Inoltre le assicurazioni per ora non rilasciano polizze a copertura dei robot e questo rende difficile il loro inserimento nei vari contesti. In Giappone il problema è stato risolto con i Tokko, zone franche grosse come quartieri dove ci sono procedure semplificate per testare i robot. In europa si sta discutendo per trovare soluzioni. Questi robot possono aiutare le persone anziane ad avere più anni di autonomia, ma ci sono perplessità per quanto riguarda l’idea di un assistenza (e di una compagna) effettuata da una macchina.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)