Sono 373 mila i pensionati italiani che risiedono all’estero e incassano quasi un miliardo all’anno dall’Inps, di cui la metà in Europa, soprattutto Portogallo, Bulgaria, Romania, le isole Canarie. Ci sono tra questi anche lavoratori emigranti che hanno, regolarmente, “totalizzato” i periodi di lavoro in patria e fuori. Nella relazione del presidente Inps Tito Boeri al Parlamento viene sottolineata però la differenza «tra entità e durata dei contributi versati e possibilità di accedere alle prestazioni». Ciò avviene soprattutto nelle prestazioni assistenziali, che vengono erogate anche con contributi molto bassi o inesistenti. Sono assegni dall’importo minimo, anche 10 o 20 euro, incassati una volta l’anno. Ma secondo Boeri il problema è nelle erogazioni “non contributive”: integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali e quattordicesime.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)