Lo scompenso cardiaco sta diventato una “epidemia sanitaria” a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'incremento delle patologie croniche. Non si può gestire con interventi spot; servono misure integrate di assistenza . A questa esigenza risponde la convenzione sottoscritta tra l’Aisc (Associazione italiana scompensati cardiaci), l'ospedale Madre Giuseppina Vannini e l'Irccs San Raffaele Pisana per la gestione dei pazienti con scompenso cardiaco. Gli accordi permetteranno una reale presa in carico dei pazienti colpiti da una patologia che è la seconda causa di morte in Italia. Solo nel Lazio, nel 2015, sono stati ha colpiti oltre 17.000 pazienti. I centri gestiti da Aisc saranno equipaggiati per rispondere a tutte le esigenze complesse dei pazienti con scompenso cardiaco: quelle cardiologiche, quelle internistiche, quelle nefrologiche e quelle respiratorie e riabilitative. Il San Raffaele diventa una struttura collegata al Vannini, che risponde a queste esigenze in una sorta di 'staffetta del cuore', per seguire i pazienti nell'intero percorso. E’ un modello sperimentale; l'idea sarebbe quella di esportarlo fuori dai confini del Lazio.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)