Robert Ballard è l’esploratore di acque profonde diventato famoso in tutto il mondo per aver scoperto il Titanic, la corazzata tedesca Bismarck e altre navi storiche affondate in tutto il mondo. Ora sta sperimentando una tecnologia all’avanguardia: veicoli sottomarini autonomi che «rivoluzioneranno» la ricerca di oltre tre milioni di relitti che giacciono sparsi sui fondali oceanici. «Ne troveremo tantissimi - ha assicurato al giornale Observer -: Grazie a questa nuova tecnologia, trovarli sarà rapidissimo e riusciremo a scrivere nuovi capitoli della storia umana. Quelli che stiamo costruendo ora sono nuovi veicoli che rivoluzioneranno il campo dell’archeologia marina». Ovvero, senza neppure la necessità che gli archeologi scendano in mare. Inoltre, possono viaggiare fino alle massime profondità e rimanervi per giorni e giorni. Non solo. Raggiungono il fondo ad una velocità di circa 100 metri ogni minuto.

Negli Stati Uniti, Ballard ha recentemente intrapreso una spedizione esplorando il Lago Huron dove ha trovato un relitto del 1800. Una ricerca interamente condotta da terra. «In teoria non abbiamo neppure bisogno più di navi per le nostre ricerche. Io vado comunque in mare perché mi piace», ha raccontato l’esploratore che ha appena compiuto 79 anni e pubblicato un libro di memorie - Into the Deep - pubblicato da National Geographic. Vi narra che la sua passione per gli oceani è nata dopo aver visto l’adattamento cinematografico del libro di Jules Verne Ventimila Leghe sotto i mari a 12 anni. «Mi ha fatto impazzire, volevo essere il Capitano Nemo. Volevo camminare sul fondo dell’oceano». Ora possiede e gestisce la nave da esplorazione Nautilus, un’imbarcazione all’avanguardia attrezzata per la ricerca in oceanografia, geologia, biologia e archeologia, le cui spedizioni possono essere seguite dal pubblico anche online.