Roberto Capucci continua a lavorare nonostante i suoi 90 anni. Anzi, confema nell'intervista: «Mai come ora mi vengono idee per creare. Disegnando. Quando è ancora buio mi metto alla scrivania. Disegno e disegno»:Sono infatti pù di una decina di tavole a settimana; dovute anche al fatto che il famoso stilista concede da sempre poche ore al sonno. A iniziato a lavorare a Firenze nel 1951 e nel 2021 festeggerà il doppio anniversario, 70 anni dalla prima sfilata di made in Italy, altrettanti dal suo debutto. Ebbe subito un gran successo, ed aprì la sua sartoria in Via Sistina a Roma e poco dopo a Parigi. Tutto con l'aiuto della sorella Marcella (scomparsa da poco). Ha vestito Silvana Mangano, Raina Kabaivansk ,Valentina Cortese su suo l’abito per Rita Levi Montalcini al Nobel. Tante, dal 1990, mostre monografiche nei musei del mondo e nel 1995 l’invito a esporre le sue «architetture in tessuto» alla Biennale di Venezia. Capucci ama viaggiare per l'energia e l'ispirazione che ne ricava. Il suo ultimo lavoro, nato dall'osservazione delle Madonne iberiche e dei loro apparati, è la serie di manti mariani, per un futuro progetto espositivo con il Vaticano. Conclude raccontando il suo legame con la fede «Sono cattolico e ammiro papa Francesco: la sua grande forza d’animo. Il coraggio di agire». Credente? «La Natura con le sue infinite bellezze indica la trascendenza. Mi permette ogni notte di sognare. E all’alba creare».
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)