La longevità in Molise è comparabile a quella dell’Ogliastra, sul versante orientale della Sardegna, la cosiddetta “blue zone” italiana, un’area dove la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale.
Il fenomeno in Molise è legato, oltre alle caratteristiche metaboliche, immunitarie e genetiche dei nonagenari e centenari, anche alle loro abitudini alimentari che rappresentano un modello esportabile, un patrimonio scientifico, culturale e antropologico da tramandare alle nuove generazioni. L'assistenza domiciliare ad alta intensità gestito dai Distretti socio-sanitari del Molise, dal Distretto socio-sanitario di Campobasso, con il supporto della Rianimazione del presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso, esegue prestazioni di rianimazione su 24 pazienti domiciliari, pazienti dai 2 anni ai 100 anni di età, dimessi dalla stessa Rianimazione, in regime di ospedalizzazione domiciliare. Si tratta di pazienti tracheostomizzati sottoposti alla ventilazione polmonare meccanica domiciliare, affetti da malattie neurologiche degenerative progressive, miopatie, gravi cerebrolesioni, malattie respiratorie croniche.
L’assistenza domiciliare ad alta intensità ha notevoli ricadute favorevoli a livello economico, prognostico e di soddisfazione del nucleo familiare (custode satisfaction). Infatti un giorno di degenza in Rianimazione costa 1.050 euro, mentre un giorno di degenza domiciliare in regime di alta intensità assistenziale costa 300 euro. Inoltre, la precoce domiciliazione permette di liberare tempestivamente il posto letto di Rianimazione, sempre più prezioso, per nuovi ricoveri di pazienti acuti.
È dimostrato, infatti, che una precoce domiciliazione migliora l’outcome dei pazienti di rianimazione (Miller EA. J AgingSoc Policy. 2018).
La domiciliazione riduce il burden (peso, fardello) e lo stress del caregiver. L’ospedalizzazione a domicilio presuppone un percorso dedicato, tutto avviene direttamente a domicilio, in un contesto “amico” per il paziente: terapie, esami di laboratorio, trasfusioni, prelievi, eventuali consulenze di specialisti. Le nuove tecnologie fanno la differenza: oggi i malati possono trasferire sul cellulare del medico in ospedale i dati salienti per il monitoraggio (glicemia, pressione, peso corporeo, ossigenazione del sangue, esami colturali).
Risultato: meno stress per il paziente, meno accessi impropri in Pronto soccorso, meno posti-letto occupati negli ospedali, liste d’attesa meno affollate, meno costi per la sanità.
(Fonte: tratto dall'articolo)