In Italia ci sono 3,8 milioni (su 14,5 milioni di over 65) ed entro il 2030 saranno 5 milioni. Considerando familiari e caregiver (prevalentemente donne) impegnati nella loro assistenza, sono quasi 10 milioni le persone coinvolte su cui attualmente ricade il maggior carico dell’assistenza sociosanitaria, anche sotto il profilo economico, a cui oggi la maggior parte delle famiglie non riesce a far fronte.
Le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura sono carenti: oggi appena il 6,3% delle persone non autosufficienti è ospitato in una struttura residenziale; si tratta soprattutto di anziani over 85, spesso con demenza e una limitata aspettativa di vita. Meno dell’1% usufruisce di servizi in strutture semiresidenziali. Il 21,5% beneficia di servizi di assistenza domiciliare, ma con un’intensità media di 15 ore l’anno. Circa 1 milione, pari al 26% è assistito da una badante, il restante 45% è affidato soltanto alla cura di un familiare.
La capacità di questa legge di essere efficace dipende dall’emanazione nei tempi previsti dei decreti attuativi e dall’investimento di risorse con un graduale e costante incremento dei fondi. Dopo la presentazione del disegno di Legge di Bilancio 2024 il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza che raccoglie 57 associazioni ha sottolineato attraverso un comunicato stampa come gli anziani non autosufficienti e coloro che forniscono loro assistenza, non abbiano trovato spazio nella manovra. Per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma, i fondi in questa Legge di Bilancio dovrebbero essere pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)