Giusy Amadoro, che guida per l’Ebri il filone di ricerca contro la demenza più diffusa nell’umanità, con 55 milioni di pazienti nel mondo, spiega il vaccino per l’Alzheimer messo a punto in laboratorio e brevettato, ma che nessuna azienda ha ancora adottato per la sperimentazione sull’uomo.
Precisa che la parola vaccino non è esatta, si tratta piuttosto di un anticorpo monoclonale realizzato in laboratorio, diretto contro un frammento di una delle proteine responsabili della morte dei neuroni, la tau.
È somministrato quando la malattia è già presente, non per prevenirla. Non fa regredire i sintomi, ma ne blocca l’avanzare. La ricerca è dunque sulla buona strada, il problema restano i fondi, difficili da reperire senza il supporto di un’azienda farmaceutica disposta da investire cifre ragguardevoli.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)