Abbiamo imparato a difenderci dai problemi che può portare l’esposizione al sole senza cautela. Ma il sole fa bene alle giuste dosi: lo confermano anche gli immunologi americani della Georgetown University che hanno scoperto che la luce blu (tra i 450 e i 475 nm) faccia effetto sui linfociti T, cellule che hanno un ruolo centrale nella risposta immunitaria, dimostrando che ne aumentino la velocità con la quale si muovono verso l’ infezione. Questo lavoro conferma l’importanza del sole nella nostra salute: fa infatti bene alle ossa, al sistema immunitario e all’umore. Bastano 20 minuti al giorno di sole (meglio se durante le ore meno calde) ad aumentare l’apporto di vitamina D nel sangue. Il 50% degli italiani ha infatti bassi valori di vitamina D il che aumenta il rischio, soprattutto negli anziani, di osteopenia, osteoporosi e fratture. Quando prendiamo il sole, nella cute colpita dai raggi ultravioletti, avviene il processo di trasformazione del precursore della vitamina D in colecalciferolo (o vitamina D3). La vitamina D serve perché favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e il deposito del minerale nella matrice proteica dell’osso. Sintetizzandone poca (si può assumere per alimentazione solo il 5-10%) si può andare incontro a ipovitaminosi, fattore di rischio per l’osteoporosi. Per questo non si deve schermare sempre il sole con le creme solari. Inoltre, per le persone che soffrono di depressione, la light therapy, con l’esposizione al sole o a specifiche fonti luminose, ha degli effetti simili ai farmaci antidepressivi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)