Dai dati di PASSI d’Argento raccolti nel biennio 2021-2022 emerge che la maggioranza degli italiani ultra 65enni non fuma (62%) o ha smesso di fumare da oltre un anno (27%), ma una persona su 10 è ancora fumatore (11%). Con l’avanzare dell’età, l’abitudine al fumo, presente o passata, è più difficilmente rintracciabile: dalla classe di età 65-74 anni a quella degli over 85enni la quota di fumatori scende dal 15% al 3% e la quota di ex fumatori passa dal 29% al 21%.
È invece più probabile intercettare chi non è mai stato fumatore: sono il 56% degli intervistati di 65-74 anni e il 76% degli ultra 85enni. Il fumo di sigaretta è più frequente fra gli uomini (12% vs 10% nelle donne) e nelle classi economicamente più svantaggiate (14% in chi ha molte difficoltà vs 11% di chi non ne ha), mentre la prevalenza di fumatori fra i laureati è quasi il doppio (14%) di quella fra i meno istruiti (8% fra coloro che hanno al più la licenza elementare).
Sebbene il consumo medio giornaliero sia di circa 12 sigarette, oltre un quinto di tutti i fumatori ultra 65enni intervistati consuma più di un pacchetto al giorno. Dal punto di vista geografico, non emerge un gradiente regionale, mentre le percentuali maggiori di fumatori si rilevano in Campania e Lazio.
L’abbandono dell’abitudine tabagica è più frequente in chi è più avvantaggiato per reddito o per istruzione: la quota di ex-fumatori è significativamente maggiore fra le persone senza difficoltà economiche (31% vs 22% di chi riferisce di averne qualcuna) e fra le persone più istruite (35% fra laureati vs 21% fra chi ha, al più, la licenza elementare).
Il 64% dei fumatori riferisce di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un medico o di un operatore sanitario nei 12 mesi precedenti l’intervista. La quota di fumatori ultra 65enni resta sostanzialmente stabile dal 2016, ma si osserva una tendenza in aumento dal 2020.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)