Molti si sono meravigliati che Papa Francesco, all’Angelus di domenica 6 settembre, abbia suggerito che “Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma”. In realtà ha ripreso un’antichissima tradizione che è già scritta (anno 534) nella Regola benedettina. La domanda che molti si pongono è perché la Chiesa possieda molti beni, risultando ricca e piuttosto indifferente a concedere accoglienza con generosità. Tra le risposte possibili, figura l’invecchiamento dei religiosi e religiose. Grandi strutture, una volta fiorenti per le attività svolte (scuole, ospizi, ospedali, centri di formazione professionale) sono oramai deserte. Le persone anziane sperano che un giorno quelle strutture possano ritornare utili; da qui la riottosità a metterle a disposizione. Sono occorsi molti secoli e molti sacrifici perché le opere fossero compiute. Purtroppo manca il coraggio di disfarsene, per paura di tradire la causa. Nel frattempo molte comunità vivono con le pensioni dei propri religiosi anziani.
(Fonte: tratto dall'articolo)