Ad Harlem (New York) una giovane donna italiana, Cecilia Fontanesi, sta cercando di trasformare il suo personale bisogno di espressione in una sfida: usare la danza per contrastare il morbo di Parkinson.
Secondo lei, infatti, il movimento aiuta i malati di Parkinson non solo dal punto di vista puramente “fisico”, ma è anche il mezzo che essi hanno per esprime pensieri ed emozioni. Cecilia, lavorando sullo stretto rapporto tra corpo e mente, ha potuto verificare come coloro che soffrono di questa malattia neurologica, nella danza, attraverso il movimento delle braccia e delle gambe, sentono il proprio corpo entrare in relazione con lo spazio circostante e con gli altri, e riescono ad abbassare il livello di depressione e isolamento che inevitabilmente accompagna il loro stato.
In questa sua ricerca non è sola, ma assieme ad artisti di tutto il mondo, fa parte di un collettivo dal nome Parkon NYC, che sta lavorando per mettere in scena nei giardini di Harlem Radiant Child, una rappresentazione ispirata e dedicata a Jean-Michel Basquiat, scritta in modo tale da utilizzare varie tecniche di interazione dei corpi con l’ambiente urbano.
La sua prossima sfida è quella di tradurre in danza i sonetti di William Shakespeare: ed è certa di riuscirci.
(Sintesi redatta da: Anna)