A Canale d’Agordo (BL) l’Amministrazione comunale ha presentato al pubblico il progetto “adotta un Nonno”. Gli obiettivi sono stati accolti con entusiasmo. Numerosi genitori e nonni hanno dimostrato interesse e partecipazione, a dimostrazione dell’indispensabile coinvolgimento della “famiglia” per la realizzazione del progetto. Il dott Gustavo Randino, delegato alle politiche sociali e sanitarie, ha illustrato in sintesi l’evoluzione della famiglia negli ultimi 60 anni e come sia cambiato il ruolo dell’anziano nel tempo. Non più produttivo e a volte non autosufficiente l’anziano è spesso collocato in case di riposo. Strutture vissute inizialmente come risorsa in aiuto a famiglie in difficoltà, ma che hanno pesanti limiti per la perdita del collegamento tra generazioni. Per Randino "L’ideale sarebbe poter mantenere l’anziano in casa: qui fra noi esistono ancora situazioni positive, seppur molto impegnative. Oppure realizzare piccole residenze in paese, strutture residenziali protette”. Obiettivo questo che l’attuale Amministrazione ha in cuore di realizzare. Il dottor Randino ha poi ricordato un altro problema molto serio e che, con motivazioni diverse, interessa anche altre fasce d’età, sia a casa sia in struttura: la solitudine. Fenomeno che coinvolge anche i giovani sempre più isolati dall’uso indiscriminato delle tecnologie informatiche e social vari. Tutti questi temi hanno suscitato vivo interesse e partecipazione nei presenti che hanno condiviso riflessioni e proposte che saranno sviluppate in successivi incontri: da un lato saranno contattati i giovani per sentire la loro voce e la loro disponibilità, dall’altro saranno avvicinati i nonni per capire le loro esigenze, i loro desideri e arrivare quindi a inventare situazioni per facilitare l’incontro tra le due generazioni.
(Fonte: tratto dall'articolo)