Sempre più spesso ascoltiamo notizie di anziani che vengono trovati morti in casa da tanto tempo perché vivono da soli e spesso senza alcuno che si occupi costantemente di loro.
Già nell’inverno 1995, l’Università delle Generazioni di Agnone, in Molise, lanciò l’idea di realizzare una rete di volontari che si occupassero di adottare telefonicamente le persone anziane del proprio paese o del proprio rione, per tenere loro compagnia ma anche per accertarsi di eventuali emergenze socio-sanitarie e per non correre il rischio di doverne trovare qualcuno morto dopo chissà quanto tempo. La proposta era diretta principalmente alle parrocchie, alle associazioni cattoliche e umanitarie, ma anche a privati cittadini. L’appello fu accolto in Agnone del Molise dal sacerdote francescano padre Celestino Ciricillo, il quale si attivò di realizzare un centro di ascolto che fosse utile pure a tale specifico servizio di allerta sociale.
Poi, nel maggio 1996, padre Celestino morì e l’iniziativa non ebbe più seguito.
Adesso torna alla ribalta l’esigenza di monitorare gli anziani che vivono soli, specialmente dopo la scoperta di una ultraottantenne trovata morta a distanza di giorni in un rione semi-spopolato di Agnone. Secondo l’Università delle Generazioni, sarebbe utile che le associazioni ma anche singoli cittadini adottassero almeno telefonicamente, sotto la supervisione dei Servizi Sociali dei Comuni, uno o più anziani che vivono soli e senza nessuno. Si tratterebbe semplicemente di fare ad ogni anziano una telefonata al mattino e una alla sera per verificare che tutto procede bene. E sarebbe ancora più utile l’accortezza di una breve visita a casa per tenere un po’ di compagnia, verificando così di persona le condizioni dell’anziano adottato.
(Fonte: tratto dall'articolo)