L’ingresso nell’età matura può determinare nell’uomo e nella donna profondi mutamenti e alterazioni di carattere fisico, endocrino e neurochimico, tali da favorire il passaggio verso la nota fase del “climaterio”, uno stadio della vita con esordio attorno ai 40-50 anni. Esso rappresenta “un’accelerazione in negativo del nostro percorso vitale, specularmente a quanto avviene in positivo con la pubertà”.
È un importante momento di transizione, caratterizzato da un complesso di fenomeni che precedono, accompagnano e seguono la cessazione dell’attività delle ghiandole sessuali, più evidente e forte nel sesso femminile a causa dell’interruzione dei cicli mestruali ed il conseguente termine della vita fertile.
Il diritto all’intimità, nelle sue svariate declinazioni, dura per l’intero arco della nostra esistenza, ma spesso viene negato agli individui di una certa età, la cui sessualità viene sottostimata, ignorata o ritenuta pressoché inesistente. Ad alimentare i pregiudizi vi è poi il presupposto che vede ancora la sessualità come esclusivamente legata alla procreazione e alla vita coniugale, in una società che esalta il dinamismo, il culto della perfezione fisica e la bellezza dei corpi giovanili entro dei rigidi canoni estetici.
Il cambiamento degli stili di vita, l’ampliamento delle libertà personali e professionali ed i complessivi mutamenti sociodemografici hanno stimolato una nuova attenzione alla sessualità in età matura, quale aspetto assolutamente possibile, praticabile ed ormai molto comune, benché permangano forti pregiudizi di ordine morale e culturale. Mantenere viva la consapevolezza di sé come “esseri sessuati”, dotati di bisogni, desideri, pensieri ed emozioni, attraverso cui conoscere ed esplorare il mondo circostante, è necessario per evitare di arrendersi alle proprie inibizioni e paure. “Per provare piacere – di qualunque forma esso sia – è necessario concederselo, pensare di meritarlo, attribuirgli un ruolo quotidiano importante, senza dimenticare che i rapporti sessuali sono anche relazioni con un altro diverso da sé” (Consolo, 2017). Tutti noi, infine, dovremmo sentirci liberi ed autorizzati a pensare e a parlare di sesso e intimità man mano che invecchiamo, svincolandoci dai cliché e da una morale spesso castrante.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)