Quando Arlis Krogstad si immagina l’annuale manifestazione dei Silvera Games, pensa alle migliaia di anziani canadesi come lei, che scendono dai bus portando con loro tutori e sedie a rotelle, pronti a scendere in campo. Arlis ha 79 anni e da 4 partecipa ai giochi con i suoi compagni delle residenza per anziani di Aspen Lodge, vicino Clagary. Questo evento si svolge ogni anno a settembre e può essere considerato una sorta di “mini-Olimpiade”, nella quale competono squadre provenienti da differenti case di riposo, che si sfidano in diverse discipline sportive, come l’hockey, il ping pong o il lancio del fresbee. Allo spirito della gara, che di per sé sviluppa il senso di cameratismo e la competizione tra i gruppi, si associa un senso di “appartenenza”, grazie al quale i partcipanti sentono la residenza come fosse casa propria.
Esattamente questo è successo ad Arlis, che dopo un intervento di amputazione alle gambe e i successivi mesi di riabilitazione, era stata “dirottata” alla residenza di Aspen Lodge. Una sistemazione che non riusciva ad accettare, finchè aveva cominciato a guardarsi intorno con occhi diversi. Quando aveva saputo della gara di settembre aveva subito iniziato ad allenarsi e ciò che l’aveva sorpresa maggiormente era stato notare il cambiamento sopraggiunto nel suo animo, dettato dalla volontà di portare la squadra alla vittoria. Nonostante non abbia portato a casa nessuna medaglia, la sua ricompensa è stata vedere i compagni sforzarsi e mettersi alla prova insieme a lei, i suoi amici su una sedia a rotella mentre tiravano ad hockey con passione e spirito competitivo.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)