Si sta diffondendo sempre più in Europa il concetto di “ageing in place”, ovvero la “possibilità per una persona di vivere nel luogo che ha scelto – casa propria, nella sua comunità – in modo sicuro, indipendente e confortevole indipendentemente dall’età, dal reddito o dalle proprie capacità” (definizione di Hooyman & Kiyak, 2011).
Alcuni recenti studi hanno valutato che, anche a causa delle elevate spese pubbliche relative all’assistenza residenziale, si sono sviluppate maggiori forme di assistenzialismo “casalingo”. L’ “ageing in place” ha dimostrato di avere indubbi benefici, sia sotto un profilo economico che psicologico.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)