Luigi Budini è il presidente dell'Arof, l'associazione dei familiari degli ospiti delle rsa trentine, motivo per cui conosce bene la realtà delle case di riposo.
Budini afferma: "Le case di riposo non sono solo numeri, ma sono fatte soprattutto di persone. I passi avanti fatti dalla medicina hanno allungato la nostra vita e la sfida dell'assistenza sarà veramente una delle prove del prossimo futuro". "Il costante e progressivo aumento della popolazione anziana non autosufficiente - prosegue Budini - è il punto di partenza per una riflessione sull'argomento. La qualità della vita deve restare alta - spiega - e in questo ragionamento si inserisce anche il tipo di assistenza che chiediamo per i nostri cari nelle case di riposo.
Le patologie che affliggono gli anziani sono diverse rispetto a quelle di vent'anni fa: anche le risposte devono essere diverse. I degenti necessitano di relazioni con chi si prende cura di loro per cui è richiesta non solo la vigilanza ma un accompagnamento. L'anziano ha diritto ad un'alta considerazione di dignità e di rispetto anche se inabile. E' necessaria una preparazione più mirata del personale che vada in questo senso".
Budini si esprime anche sul tema delle liste d'attesa per l'accesso alle case di riposo: "Vorremmo una maggiore flessibilità nella gestione delle liste. Ci devono essere dei parametri per l'accesso ma in alcune situazioni sarebbe necessaria un po' di elasticità. Ravvisiamo la necessità che gli uffici considerino le varie situazioni in un quadro generale e relativo alla patologia e non partendo solo dal dato anagrafico. Anche nella gestione e nella quantità dei posti di sollievo - posti letto utilizzabili per ricoveri temporanei - è necessaria una flessibilità maggiore. Ci auguriamo - conclude Budini - che nella ristrutturazione e sistemazione delle rsa, si tenga conto di questi aspetti".
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)