Al convegno ‘Nuovi modelli di sanità regionale per le cronicità del Lazio’ organizzato dall’AIOP (Associazione Italiana dell’Ospedalità Privata) si è parlato della necessità di riorganizzare il sistema sanitario in funzione dell'aumento delle cronicità. Con l’aumento dell’aspettativa di vita aumentano anche le patologie croniche: malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie, diabete mellito di tipo 2, depressione. Queste patologia si presentano spesso associate nello stesso soggetto ma questi malati vengono spesso assistiti negli ospedali la cui vocazione e organizzazione sono impostate per il trattamento dei pazienti acuti. Quelli cioè colpiti da eventi acuti con una causa specifica e trattamenti di breve durata.
Avviene così che nel Lazio, ad esempio, le RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali, dispongano ancora di troppi posti letto vuoti mentre i pazienti finiscono per occupare letti di acuzie in modo inappropriato. Nel 2018, si stimava che il 40% della popolazione italiana (24 milioni di persone) fosse affetta da una malattia cronica; nella metà dei casi (circa 12,5 milioni di persone) si tratta di multicronici. La spesa sanitaria stimata per la cronicità è di circa 66,7 miliardi, ma nel 2028 arriverà a 70,7 miliardi.
Per l'Aiop le RSA potrebbero contribuire ad alleggerire reparti di medicina e pronto soccorso migliorando l’offerta per i pazienti anziani affetti da cronicità, ad esempio favorendo l’accesso dai pronto soccorso e attraverso una maggiore interazione con i Pua ( Punti unici di accesso). Oggi, invece, le procedure di ammissione nelle strutture sono ancora disomogenee e farraginose, il passaggio dalle Asl non sempre è appropriato, causando a volte il ritardo della presa in carico, con liste di attesa dalla difficile gestione e verifica.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)