Saranno gli anziani a decidere il futuro del Regno Unito. Come è già stato nel referendum Brexit del 2016, non saranno i giovani che disertarono il voto a scegliere il futuro, ma madri, padri e nonni. Sono loro che decideranno, nel partito dei conservatori, il più antico del Paese (1834), chi tra Boris Johnson e Jeremy Hunt, avrà la carica di leader "tory" e primo ministro. Sarà eletto per posta dai circa 161mila iscritti a fine mese il successore di Theresa May. E sarà anche decisa quindi la linea sulla Brexit, e quindi anche se il 31 ottobre Londra deciderà di uscire dall’Ue con il "No Deal", un divorzio senza accordo che avrà probabili conseguenze rovinose per l’economia britannica e l’Europa. L’età media degli iscritti al partito conservatore è di 57 anni e anche se rappresentano solo lo 0,3% della popolazione del Regno Unito, sceglieranno il destino dell’Inghilterra. Questo perché dopo la caduta di May, il partito conservatore eleggerà il suo successore, che diventerà automaticamente premier, senza voto di fiducia. E gli anziani elettori sono tutti determinati ad uscire dall’Europa, per questo preferiscono Boris Johnson. E per la Brexit "hic et nunc" sono disposti a sacrificare la Scozia indipendente (63%), l’Irlanda del Nord (59%), lo stesso partito conservatore (54%) e il 61 accetterebbe persino gravi danni all’economia del Paese.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)