La Procura di Como ha aperto un’inchiesta sul suicidio assistito chiesto e ottenuto da un ingegnere di 62 anni residente ad Albavilla. La patologia dell’uomo, in uno stato di forte depressione, non rientrerebbe fra quelle che legittimano il suicidio assistito. E’ stato, inoltre, aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, sul ruolo svolto dall’amico che avrebbe accompagnato l’ingegnere al confine con la Svizzera. Il Codice penale svizzero prevede che “chiunque per motivi egoistici istighi qualcuno al suicidio o gli presti aiuto è punito, se il suicidio è stato consumato o tentato, con una pena detentiva sino a 5 anni o con una pena pecuniaria”. Caso che invece non si verifica quando “la persona che desidera morire prende ed esprime liberamente” la decisione di suicidarsi in modo “ben ponderato e costante”.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)