«Le abitudini alimentari sane devono essere una priorità nelle politiche sanitarie e dell’istruzione, strategia fondamentale per limitare le disuguaglianze e migliorare le condizioni di salute», lo dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Dietisti. Gli italiani, padri della dieta mediterranea, appaiono sempre più confusi e disorientati. La situazione più critica riguarda gli anziani con più di 68 anni, le persone con un più basso livello di istruzione, i disoccupati e, in generale, i soggetti meno abbienti, dati che sottolineano quanto la conoscenza di come si debba mangiare sia particolarmente problematica tra le persone che subiscono le disuguaglianze sociali. Il 70% degli italiani infatti, possiede una capacità limitata di pianificare e gestire le scelte alimentari (57,2% dei casi) e scegliere correttamente il cibo (66,8% dei casi). Questi i numeri ricavati da un’indagine realizzata da ANDID con l’Università di Messina, che ha analizzato il racconto del cibo sul web.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)