E' ancora aperto il dibattito sul rapporto tra consumo di uova ed effetti sulla salute. I ricercatori si dividono, infatti, tra chi sostiene che il numero andrebbe limitato, in particolare nei pazienti che soffrono di malattie cardiache, e chi ritiene che questa “cattiva reputazione” non sia giustificata. La diffidenza nei confronti di questo alimento nasce negli anni Settanta, quando un importante studio mise in relazione la concentrazione di colesterolo presente nel sangue e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari: da qui la raccomandazione di limitare il consumo delle uova, la principale fonte di colesterolo alimentare. Ma studi epidemiologici più recenti mettono in discussione l’esistenza di un’associazione diretta tra colesterolo alimentare/assunzione di uova e rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione. Come spiega un articolo pubblicata lo scorso marzo sulla rivista Nutrients, la raccomandazione di consumare meno uova rischia di alterare un meccanismo di regolazione molto complesso. Infatti il colesterolo assunto tramite la dieta è pari solo al 25% del totale mentre il restante 75% viene sintetizzato dall’organismo e il suo livello viene controllato attraverso un delicato processo. In seguito a una maggiore assunzione di colesterolo tramite la dieta, circa i 2/3 della popolazione ha manifestato una piccola variazione o addirittura nessuna variazione del livello della molecola.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)