I cervelli in fuga hanno dei concorrenti? Sono i “nonni in fuga”. C’è un esercito di anziani che se ne va dall’Italia alla ricerca di un clima più mite, maggiore tranquillità, contatto con la natura, cure sanitarie e farmaci più accessibili, imposizione fiscale più contenuta e, in generale, un costo della vita più compatibile con l’importo mensile della pensione.
Gli ultimi dati Inps disponibili indicano che il 75% della popolazione anziana preferisce restare in Europa: Canarie, Grecia, Cipro; cui seguono Marocco, Tunisia, Tailandia, Repubblica Domenicana e Costarica.
Le famiglie dei cervelli in fuga, probabilmente, non sceglieranno il “pensio-paese” perché se proprio vorranno trasferirsi, andranno lì dove sono i figli. Ecco alcuni consigli su come trasferire la residenza e la pensione all’estero:
- per restare in Europa, i requisiti burocratici e/o vincoli da superare sono molto contenuti;
- per andare in un paese extraeuropeo, sappiate che ogni paese ha le sue regole di ingresso e soggiorno (es. età, importo disponibile su un conto bancario, importo della pensione, assicurazione sanitaria privata etc)
- per trasferire la pensione all’estero è necessario contattare il proprio ente di previdenza (in genere l’INPS); in ogni caso, si consiglia di scrivere a PensioniEstere-GDP@inps.it;
- la pensione può essere accreditata su un qualsiasi conto bancario estero (anche all’esterno dell’area Euro);
- verificate se il Governo Italiano ha stipulato accordi bilaterali con il paese di destinazione per quanto riguarda il trattamento fiscale agevolato. Le informazioni sulle singole convenzioni internazionali in vigore le offre il sito Agenzia delle Entrate, mentre il Ministero delle Finanze comunica la lista dei Paesi con i quali sono state sottoscritte convenzioni per evitare la doppia imposizione fiscale(cioè di pagare le tasse sia lì sia in Italia);
- iscrivetevi all’AIRE ( Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero) per trasferire anche anagraficamente la vostra residenza (l’iscrizione in AIRE comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della popolazione residente in Italia); inoltre è utile stabilire un contatto con il nostro corpo diplomatico all’estero.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)