Andy Garcia - il più giovane dei Corleone - gli spara tre volte, alle spalle, abbandonandolo ai piedi di un furgoncino nel cuore di Little Italy: esce di scena così il mafioso Joey Zasa, portato sullo schermo da Joe Mantegna, nel film che avrebbe lanciato la carriera del'attore italo americano, Il Padrino III di Francis Ford Coppola. Appena l'anno prima, però, il cinema aveva battezzato Mantegna con un altro ruolo impossibile da rifiutare: il protagonista di Aspetta primavera, Bandini di Dominique Deruddere, ispirato al capolavoro autobiografico di John Fante, «il più maledetto degli scrittori americani», secondo uno che di maledizioni se ne intendeva, Charles Bukowski. Non è dunque un caso che sia proprio Mantegna, 72 anni, l'ospite più atteso della XV edizione del John Fante Festival, prestigiosa manifestazione dedicata allo scrittore Usa in programma da oggi al 23 agosto nel paese della famiglia Fante, Torricella Peligna (Chieti). Il premio alla carriera quest'anno va a Melania Mazzucco, mentre Mantegna interverrà anche all'incontro per i 100 anni di Charles Bukowski.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)