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Carratelli Niccolò

Allarme badanti

La Stampa, 24-09-2021, p.9

Dal 15 ottobre badanti e caregiver dovranno avere un Green Pass valido da mostrare al datore di lavoro al quale la legge attribuisce il compito di controllo, pena una multa da 400 a 1000 euro (per il lavoratore la sanzione è più alta, da 600 a 1500 euro). La questione si intreccia con il sommerso, visto che "in nero" lavora più della metà del settore. Su 2 milioni e 100mila collaboratori stimati (per difetto) in attività in Italia, solo poco più di 900mila sono noti all'Inps. L'istituzione dell'obbligo di Green Pass per legge potrebbe anche spingere l'emersione di questi rapporti di lavoro, come già successo per le autocertificazioni legate agli spostamenti durante la prima ondata della pandemia, quando eravamo in lockdown. Un fenomeno registrato nell'ultimo Osservatorio sui lavoratori domestici pubblicato dall'Inps. Non è detto, però, che accada anche stavolta, visto che nella primavera 2020 la badante poteva essere fermata per strada dalla polizia e doveva motivare lo spostamento, ora non più.

Ci sono molte probabilità che la badante non sia vaccinata. Oppure sia immunizzata con un vaccino non riconosciuto dalle agenzie del farmaco europea e italiana e che, quindi, non dà diritto al Green Pass. Come il russo Sputnik o il cinese Sinovac, usati in Paesi da cui provengono molte lavoratrici impiegate nella cura della casa o degli anziani: Filippine, Ucraina e Moldavia, solo per citarne alcuni. I dati confermano che quasi il 40% di colf e badanti arriva dall'Europa dell'Est. La Romania, altro esempio classico, è penultima (davanti alla Bulgaria) nella classifica europea per numero di vaccinati, con meno del 35% della popolazione protetta, a fronte di una media europea del 70%.

C'è anche un tema culturale, quindi, e non stupiscono le stime delle associazioni datoriali, basate sulle segnalazioni delle famiglie: secondo Domina, i lavoratori domestici privi di certificato vaccinale sarebbero il 30%, circa 600mila, mentre la proiezione di Assindatcolf si spinge fino al 50%, quindi un milione di persone. Che, in teoria, devono mettersi in regola, scoprendo il braccio per l'iniezione nei prossimi 20 giorni, o facendo tre tamponi rapidi a settimana a loro spese.

Ma, ad aver bisogno di aiuto, saranno anche migliaia di anziani chiamati a fare i controllori: potrebbero avere qualche difficoltà a usare l'app VerificaC19 per scannerizzare il codice Qr sul pass della badante. Sempre che abbiano uno smartphone. Da Assindatcolf dicono di aspettare le linee guida per i controlli annunciate dal ministero del Lavoro, ma il suggerimento è quello di «prevedere la possibilità di chiedere la semplice copia cartacea del pass, su cui il termine di validità è indicato all'ultima riga». Il problema è che il documento stampato è più facile da falsificare, soprattutto agli occhi dei più anziani: «Il rischio dei falsi è concreto e elevato – dice Lorenzo Gasparrini, segretario di Domina – chiediamo che venga attivato un numero verde che consenta alla famiglia di verificare l'autenticità e la scadenza del pass del proprio lavoratore domestico».

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Carratelli Niccolò
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine9
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-24
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Stampa
Subtitolo in stampaLa Stampa, 24-09-2021, p.9
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Carratelli Niccolò
Attori
Parole chiave: Assistente familiare, badante Caregiver caregiving Legislazione nazionale Vaccinazioni