Si intitola "Ossa fratturate, vite spezzate" ed è il report sull'osteoporosi nel nostro Paese, recentemente presentato dalla Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi (IOF), in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi. Purtroppo il quadro che emerge è preoccupante: se nel 2017, in Italia, si sono verificate 560mila fratture, con un costo per il sistema sanitario nazionale pari a 9,4 miliardi di euro, nei prossimi anni, a causa dell’invecchiamento della popolazione, si stima che questa spesa annua aumenterà considerevolmente, sino a raggiungere i 12 miliardi entro il 2030. Confrontando i costi associati alle fratture e il costo totale della sanità in Italia si registra la percentuale più alta di spesa destinata a questo problema rispetto agli altri cinque Paesi presi in esame: Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Svezia. Emerge poi che, nonostante la disponibilità di efficaci terapie preventive e approcci di gestione per le fratture da fragilità, solo il 20% dei pazienti viene trattato farmacologicamente; ciò accade perché l’autorizzazione per prescrivere questi farmaci appartiene solo a pochi centri autorizzati, mentre il medico di medicina generale si trova limitato nella scelta. Una situazione, dunque, che va regolamentata meglio e in fretta.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)