Sotto quota 60 milioni già a inizio 2022 e poi giù in picchiata al ritmo di circa 130 mila residenti in meno ogni anno. In Italia la popolazione ha iniziato a ridursi a partire dal 2015 e la tendenza per il futuro è ben chiara, visto che ormai da molti anni il numero dei defunti supera quello dei bambini che vengono al mondo. Ma lo scenario con base 2018 recentemente disegnato da Eurostat è decisamente a tinte forti: circa 59 milioni di abitanti tra dieci anni e poi a quota 57 e 700 mila alla fine del successivo decennio, nel 2040. Nel 2065, ovvero entro un arco di tempo difficilmente immaginabile per la vita dei singoli, ma non gigantesco per i demografi, le stime ci collocano intorno ai 51 milioni e mezzo: quasi 9 milioni in meno rispetto a oggi. Le variabili demografiche, insieme a quelle strettamente economiche, influenzano in modo determinante la sostenibilità di lungo periodo di un sistema come il nostro che ha un debito pubblico di oltre 2.400 miliardi e una spesa pensionistica annuale avviata a toccare presto quota 300 miliardi.
(Sintesi redatta da: Linda Russo)