La ricerca condotta tra il 2019 e il 2021 (nell’ambito di un progetto di dottorato in collaborazione con il Centro di ricerca Relational Social Work e Cooperativa Sociale LaVela) si è proposta di fare luce sulla fragilità delle persone anziane residenti in un comune lombardo approfondendo le motivazioni di accesso tardivo ai servizi domiciliari socioassistenziali della città. L’oggetto di studio ha richiesto di articolare l’impianto della ricerca in due parti distinte ma strettamente connesse e consequenziali.
Nella prima parte è stata svolta un’indagine preliminare di tipo quantitativo per verificare se vi fossero persone anziane fragili non in carico ai servizi domiciliari socioassistenziali e poter contare su un campione di persone anziane fragili secondo criteri condivisi dalla comunità scientifica. Nella seconda parte della ricerca è stato utilizzato un approccio di tipo qualitativo al fine di indagare come gli anziani fragili vivono la transizione alla non autosufficienza dal loro punto di vista e da quello delle loro persone di riferimento, approfondendo il loro posizionamento rispetto ai servizi.
Dalla somministrazione del questionario a 97 persone anziane, 72 sono risultate fragili e non in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare della città confermando la presenza di persone anziane fragili che non si rivolgono ai servizi formali. Complessivamente sono state realizzate 16 interviste a persone anziane fragili e 9 interviste a persone di riferimento, della totalità delle interviste 7 erano composte da anziani fragili. I risultati della ricerca hanno fatto luce su numerosi aspetti che riguardano la transizione alla non autosufficienza delle persone anziane fragili, di seguito si riportano quelli relativi al rapporto con il sistema dei servizi territoriali.
Una delle motivazioni che ha portato gli anziani intervistati a non usufruire di supporti formali riguardava il percepirsi ancora autosufficienti. La mancanza di consapevolezza riguardo alla propria condizione di fragilità unita al desiderio di mantenere la propria indipendenza il più a lungo possibile hanno inoltre fatto sì che le persone anziane fragili intervistate difficilmente abbiano considerato di chiedere aiuto ad altri, associando richieste simili all’arrecare disturbo.
Un altro aspetto che la ricerca evidenzia riguarda la resistenza a programmare il proprio futuro e un’eventuale prossima condizione di non autosufficienza, in modo particolare dalle persone anziane fragili ma in alcuni casi anche da parte delle loro persone di riferimento. Una spiegazione per l’accesso ritardato ai servizi è rintracciabile in alcune esperienze negative che gli stessi intervistati hanno avuto nelle precedenti situazioni in cui si sono rivolti ai servizi.
In particolare, nelle interviste sono emersi alcuni ostacoli che il sistema dei servizi domiciliari presenta, impedendo l’avvio di un’effettiva presa in carico. Tra gli aspetti critici menzionati dalle persone di riferimento ci sono: la difficoltà di attraversare procedure di verifica della propria condizione economica per ottenere servizi a tariffe calmierate e la scarsa rispondenza degli attuali servizi ai bisogni percepiti. È emersa un’idea dei servizi come di risorse solo potenziali che, quando vengono richiesti o utilizzati, appaiono distanti e poco efficaci.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)