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Di Forti Massimo

Alzheimer «Agire in tempo». La realtà è ancora più grave delle cifre secondo Giuseppe Nisticò, direttore dell’Ebri fondato da Rita Levi Montalcini

Il Messaggero, 16-09-2015, p.22

Non si arresta il morbo di Alzherimer, che colpisce oltre 16 milioni di malati nel mondo e almeno 800.000 in Italia, a un ritmo di uno ogni dieci minuti, 144 al giorno. «E’ così», conferma il professor Giuseppe Nisticò, neuroscienziato e direttore generale dell’Ebri, l’European Brain Research Institute, che all’Alzheimer dedica importanti ricerche. «Sono le cifre ufficiali ma la realtà è ancora più grave. E questo perché le diagnosi sono in moltissimi casi ritardate e incerte». Il drammatico paradosso dell’Alzheimer è che, nonostante i grandi progressi delle neuroscienze, i casi siano in aumento. «Le ragioni sono diverse, spesso difficili da individuare», spiega Nisticò. «Intanto la durata media della vita, fino a pochi anni fa, era molto più breve e i processi degenerativi delle cellule cerebrali, che riguardano altri mali gravissimi come il Parkinson o la Sla, non avevano il tempo di manifestarsi. Adesso è cambiato tutto e credo che lo stile di vita abbia una notevole incidenza. Troppo stress, ritmi frenetici, inquinamento creano danni all’equilibrio ossidativo delle cellule». La prima risposta che si può dare - sostiene - è quella di agire d’anticipo: « All’Ebri abbiamo ottenuto risultati importanti con una ricerca del professor Antonino Cattaneo che ha individuato il sito intracellulare dove si formano le specie molecolari tossiche che scatenano la patologia. Utilizzando l’alta tecnologia, nella fase iniziale del male potremmo colpire con un proiettile magico proprio le specie tossiche nel luogo della loro formazione». Intanto i ricercatori dell’Università di Edimburgo ritengono che un farmaco ritarderebbe la progressione del male mentre quelli di Londra hanno ventilato l’ipotesi, poi temperata da riserve, che sia possibile una trasmissione per contagio. E a Roma l’Ebri si sta trasferendo nei locali dell’ex Regina Elena che l’Università di Roma la Sapienza ha riservato all’istituto con l’obiettivo di creare una Cittadella della lotta all’Alzheimer e alle altre malattie neurodegenerative.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)Di Forti Massimo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2015
Pagine22
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2015-09-16
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 16-09-2015, p.22
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
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Parole chiave: Malattia di Alzheimer Ricerca