Presso l’ospedale San Raffaele di Milano è presente il primo centro in Europa (per numero) di pazienti malati di Alzheimer, reclutati per le sperimentazioni su aducanumab, un anticorpo monoclonale che bersaglia le placche di beta- amiloide, la proteina che si accumula nel cervello, danneggiando i neuroni. Per i ricercatori, comunque, la prevenzione è la parola d’ordine; questo significa che nel caso dell’aducanumab, il farmaco va necessariamente somministrato nella fase iniziale della malattia, poiché in fase avanzata risulterebbe inutile.
Questa è solo una delle strade delle quali si stanno verificando gli effetti per il rallentamento dell’Alzheimer. Ad esempio, vengono valutate anche terapie di neurostimolazione e arteterapia, la lavorazione della creta per i pazienti malati di Alzheimer.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)