Nell'ambito del progetto europeo MeetingDem, a Milano sono stati aperti due Centri di Incontro, che si rivolgono a pazienti con un decadimento cognitivo lieve e ai loro familiari. Il modello sono i Meeting Centers di Rose-Marie Dröes. I risultati? Meno depressione, più partecipazione, istituzionalizzazione più lontana.
«In questo momento, grazie a un protocollo d’intesa con il Comune di Milano, sono attivi due Centri di Incontro per tre mattine la settimana, uno in Zona 4 e uno in Zona 7. Speriamo di avviarne altri due nel 2016», racconta Elisabetta Farina, neurologa, responsabile del servizio di riabilitazione cognitiva all’IRCCS S. Maria Nascente di Milano della Fondazione don Gnocchi e co-responsabile per l’Italia del progetto europeo. L’Italia li sta sperimentando insieme a Polonia e Regno Unito.
Al Centro di Incontro questi i pazienti trovano una presa in carico imperniata su attività biosociali come psicomotricità, stimolazione cognitiva, terapia occupazionale di gruppo, mentre i familiari si trovano in un gruppo di auto aiuto. «È la differenza fondamentale rispetto al centro diurno: noi prevediamo la presa in carico anche del familiare, a cui è richiesta la partecipazione almeno una mattina a settimana. Ci sono anche riunioni periodiche di tutta l’équipe con tutti i familiari e le persone in carico. Accompagnare il familiare ad essere un caregiver esperto, anche dando un sostegno psicologico, aiuta le persone a rimanere al proprio domicilio», spiega Farina.
(Fonte: tratto dall'articolo)