Negli ultimi anni, nella progressione del morbo di Alzheimer, sono state individuate 2 proteine: beta-amiloide e TAU, che nel caso della malattia si accumulano a livello cerebrale, potendole quindi utilizzare come marker. Partendo da queste scoperte, i ricercatori britannici del gruppo di Emery e Allen hanno analizzato le differenze tra le popolazioni batteriche nei cervelli di pazienti affetti da Alzheimer e cervelli di pazienti anziani sani.
I risultati hanno mostrato che i cervelli malati presentavano concentrazioni di batteri come Propionibacterium acnes e Proteobatteri, fino a 10 volte superiori rispetto a quelli normalmente presenti nei cervelli sani.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)