La notizia arriva dai Laboratori di Biologia Molecolare di Cambridge nel Regno Unito ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Per la prima volta è stata osservata ad alta risoluzione la struttura dei filamenti della proteina tau, i cui grovigli, assieme alle placche di beta-amiloide, sono responsabili della neurodegenerazione provocata dalla malattia di Alzheimer. I ricercatori inglesi parlano dell’apertura di una nuova era nella cura di questa patologia. Il team di esperti, che era guidato da alcuni luminari come Holly Garringer, Sjors Scheres, Michel Goedert e Bernardino Ghetti e Holly Garringer, ha utilizzato una tecnica di imaging chiamata microscopia crioelettronica (crio-EM), che funziona a temperature bassissime. In questo modo è stato possibile osservare i filamenti di proteina tau. Nelle persone sane la sua funzione è quella di stabilizzare i microtubuli, deputati all’organizzazione e al trasporto intracellulare. Nelle persone che svilupperannoAlzheimer, invece, generano veri e propri grovigli che si accumulano e bloccano la comunicazione tra cellule cerebrali, scatenando i processi neurodegenerativi tipici della malattia. Ora i ricercatori si concentreranno sulla messa a punto di farmaci di nuova generazione che potranno sfruttare i punti deboli della malattiia di Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)