Sul numero di marzo della prestigiosa rivista internazionale eLife è stata pubblicata l'indagine Trem2 regulates purinergic receptor-mediated calcium signaling and motility in human iPSC-derived microglia, frutto della collaborazione strutturata e duratura che intercorre da più di vent’anni fra l’università D’Annunzio di Chieti-Pescara e quella statunitense della California-Irvine.
Secondo la ricerca sarebbe un gene coinvolto nello sviluppo della malattia di Alzheimer a influenzare la risposta della microglia, le cellule che controllano i processi neuro infiammatori ed il danno cerebrale in molte patologie neurologiche.
Quella fra i due atenei è un’interazione che opera attraverso le strutture di eccellenza del “Center for advanced studies and technology” (Cast) e dell’Istituto di tecnologie biomediche avanzate. Lo studio mostra una connessione fra le dinamiche variazioni del calcio intracellulare, uno dei principali meccanismi di segnalazione biologica e la reattività della microglia a vari segnali di danno neuronale.
Co-primo autore dell’articolo è il dottor Alberto Granzotto dell’Unità di Neurologia molecolare del Cast. "Il dottor Granzotto, ora di ritorno alla d’Annunzio - sottolinea il professor Stefano Sensi, coordinatore dell’Unità di Neurologia molecolare - ha potuto usufruire dell’opportunità di ricerca offerta dal prestigioso training grant Marie-Sklodowska Curie, finanziato dall’Unione Europea. Questo lavoro apre importanti prospettive che saranno ulteriormente investigate dalla sezione di Neurobiologia, da lui coordinata, presso il Cast della D’Annunzio. Sono competenze di grande rilievo che vengono ora messe a disposizione di Cast, Itab e di tutta la D’Annunzio".
"I processi neuroinfiammatori mediati dalla microglia - spiega Granzotto, ricercatore del Dnisc - stanno emergendo come meccanismi centrali per lo sviluppo e la progressione di patologie neurodegenerative, come la demenza di Alzheimer".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)